
Persone che scompaiono, che lasciano un segno sulla terra, un po' come la bava di una lumaca, passano l'esistenza pensando che l'annullamento sarà un momento di rivalsa. Sono contrari al sistema e al suo interno deprimono.
Sono specchi e riflettono il loro malessere...come enormi specchi posizionati a terra, comunicano lo spessore grigio del cielo, la pesantezza della sua massa celebrale.
La società è cambiata, e loro mutano il loro aspetto, le loro abitudini...le televisioni hanno smesso perfino di dire le loro stronzate e dimostrano la desolazione delle loro emittenti...le parole sono bandite, ce ne sono poche e quelle poche sono segretamente controllate, sono in mano a un potere..il potere del verbo.

"Ma veramente finiamo tutto qui? Veramente avremo come segno della nostra generazione questo mutismo imposto? E il bello che le cose da dire adesso ce ne sarebbero, di interessanti, di profonde, il fatto di essere rimasti a guardare e ascoltare ci ha arricchiti enormemente, adesso potremmo parlare con un po' di senso, in armonia con la natura e con il ciclo naturale delle cose. Senza menzogna, perchè abbiamo imparato a riconoscerla dal cambiamento di sguardo... e adesso non possiamo più..nemmeno dirci TI AMO, memori di tutte le volte che lo abbiamo detto a caso, tanto le parole erano gratuite..!"
meschina è la nostra vita, perchè i pensieri non diventano mai parola."

"Alle volte rifletto, e divento uno schermo proiettante....corro spesso il rischio di sfumare nel nulla, di diventare un immagine nel retro di un biglietto dell'autobus già obliterato...rifletto dicevo, e divento il filtro del grigio nulla che ci sovrasta con nuvole armate...Quando è iniziato tutto questo? Quando finirà? e io che volevo....inutili pensieri!!!"

Ecco la solita cabina....una cabina rassicurante, anonima, anche se il "grande fratello" comunque ci vede e prende provvedimenti!
E' in macchina da sola, sento solamente il suo respiro e percepisco l'odore della benzina misto all'umidità della notte.
Sospira in maniera prolungata.. è felice di sentirmi (sentirmi?)...mi distraggo perchè improvvisamente un brooarrr mi richiama all'ordine...e la vespa di giulio..gesticola..ok il coprifuoco..ok vecchio!
Il rumore metallico della moneta nella fessura assicura il prolungamento della lenta agonia del mio amore, del mio esistere...
Molto meglio sfumare...

2 commenti:
mi piace tutto. ma resto dell'idea di non spiegare perché non si possa più parlare tanto. non mi riferei esplicitamente ad alcun "potere". anche perché dobbiamo girare dei corti e le spiegazioni sono lunghe. - ... - pensavo così ai laconici fumetti di moebius, o a stalker di tarkovskij.
f.
Stalker (Сталкер) è un film di fantascienza del 1979 per la regia di Andrej Tarkovskij. Tratto dal racconto Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadi e Boris Strugackij, questo film rappresenta, come già Solaris, una personale interpretazione di Tarkovskij dello scritto originale.
Alcuni lo definiscono di genere fantascientifico solo per la trama, perché lo svolgimento appartiene più al cinema d'autore. Il lento e profondo viaggio catartico compiuto all'interno della Zona, dove le tre diverse concezioni della vita dei protagonisti si scontrano e si mettono in discussione, trascende i dettami del film di genere.
Molte scenografie ed atmosfere del film, minuziosamente studiate, hanno influenzato il regista danese Lars von Trier, che ha dichiarato di essersi ispirato al regista russo per i suoi primi film: ci sono infatti molti richiami a Tarkovskij nel suo L'elemento del crimine.
I brani musicali non-originali del film sono tratti da:
Bolero di Maurice Ravel
Tannhäuser di Richard Wagner
9ª Sinfonia di Ludwig van Beethoven
La pellicola venne girato fra Dolgopa (Russia), Tallinn (Estonia), Isfara (Tajikistan), e Chernobyl (Ucraina) e fu presentata al Festival cinematografico di Mosca nell'agosto del 1979 ed al Festival di Cannes, in Francia, il 13 maggio 1980.
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